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Tutto in Famiglia*


di MasterT2
04.02.2020    |    16.938    |    3 9.5
"Ha tirato fuori anche le tette per strapazzarsele per bene mantre la lecco..."
Racconto ripubblicato

Stasera si, che vado a letto volentieri! Fa anche abbastanza caldo. Tengo solo la maglietta e mia moglie una camicia da notte molto sottile e leggera. Spenta la luce, lei si gira sul fianco piantandomi le natiche contro. Il segnale che lei c’e’. Dipende tutto da me, lei e’ sempre disponibile. Mi giro contro di lei, ben appoggiato e con una mano le prendo il seno. Si, stasera ci sono anch’io e ho voglia di te.
“Tilde, non crederai mai cosa e’ successo oggi!!”
Solo a cominciare a parlarne sento montare l’eccitazione che ho tenuto sotto controllo tutta la sera. Con essa si gonfia anche il cazzo che subito lei riconosce muovendo circolarmente le chiappe. Chissa’ come, la camicia da notte e’ risalita e mi trovo a scivolare nella spacca morbida del suo culone.
“Mmmm, se e’ quello che te lo fa tirare, dimmelo subito. E’ un po’ che non arrivi a letto con questa grossa idea! Visto qualcosa in internet, vecchio porcello?”
“Ma noooo!! Ho visto Cristina.”
“Cristina? Nostra nipote?”
“Si, si, proprio lei, con Marco e Luigi!”
“Aaah, e cosa stavano facendo?”
“Esatto, stavano facendo! Cristina se li succhiava tutti e due.”
“Mmmmm, senti com’e’ duro! Racconta, racconta!”
E intanto si muove facendolo scivolare su e giu’ tra le natiche. Sento la sua mano muoversi tra le cosce e cominciare la sua, tipica, lenta masturbazione che, tra una sditalinata e l’altra, prevede anche la stretta delle mie palle contro la sua ficona in sugo.
“Oggi pomeriggio si e’ messo a piovere, cosi’ sono tornato a casa presto. Tu eri fuori e ho pensato non ci fosse nessuno. Poi sento delle risatine e rumori dalla stanzetta e mi ricordo che i ragazzi erano in casa. Mi avvicino. Strano che non facessero casino. Anche le risatine erano strane. Porta chiusa, ma non del tutto. Faccio per aprire e mi blocco. Dalla fessura li vedo bene. Cristina seduta in poltrona, nuda, le gambe aperte, posso vedere bene la sua fichetta, che delizia Tilde, bella rosa, appena socchiusa, la peluria soffice, lucida di umori. Era bella bagnata la porcellina. In piedi, acconto a lei, uno per parte, c’erano i ragazzi, calzoncini abbassati e piselli in tiro. Ben forniti i ragazzi! Cristina li teneva uno per mano segandoli e si alternava a succhiare un po’ uno e un po’ l’altro, mentre loro le palpavano le tettine. Sono rimasto di sasso, col cazzo che cominciava a spingere. Non me lo ricordo cosi’ duro, ultimamente.”
“Mmmmm, neanch’io me lo ricordo cosi’ duro! Dai, spingilo dentro. Nel culo stupidone. E’ un po’ che lo trascuri.”
Nessuna obiezione. Il culo di mia moglie e’ magnifico. Abbondante senza essere grasso, morbido e burroso senza essere moscio. Approfitto del suo sugo di fica per lubrificarlo un pochino, mi ci bagno la cappella e poi dentro!! Stretto e caldo, si adatta come un guanto. L’infilo a fondo e comincio un lento su e giu’.
“Mmmm, oooh, siii, bravo, cosiiiiii. Tutto dentro. Dai, racconta cosa faceva la porcellina!”
“Mmmm, Tilde, non me lo ricordavo cosi’ stretto! Hai sempre il piu’ bel culo del mondo. Dai, tirati dentro le palle nella fica. Mi piace sentirle in quel bagnetto caldo.”
“Porco! Dai che te le inzuppo tutte. Oooohh, ecco, tutto in fondo. La senti la fica? Ti ho messo le olive in salamoia. Mmmmm, stai fermo cosi’. Dai, racconta!”
“Allora, dicevo che Cristina se li succhiava a turno, ma non solo una leccatina. Se li prendeva in bocca da professionista Marco e’ venuto per primo. Una bella schizzata mezza in bocca e mezza sul petto. Appena finito di godere si fionda tra le sue gambe e comincia a leccarle la fichetta. Sembrava un cane. E lei giu’ a pompare Luigi. Avrei voluto tirarlo fuori e farmi un bel segone, ma ho pensato a te e mi sono trattenuto. Dovevi vederla godere! Stringeva la testa di Marco tra le cosce agitandosi tutta. E intanto menava forte il povero Luigi, tra una succhiata e l’altra, quando prendeva fiato e tirava urletti di gioia. Luigi le ha schizzato tutto in faccia. Marco si e’ alzato. Quasi scoppiavo a ridere, la faccia tutta rossa e luccicante. Cristina allora si e’ girata. Luigi si e’ messo dietro, le ha aperto le chiappette e ha cominciato a leccarle il culo. Non potevo vederla, ma dal movimento del braccio, lei si masturbava e godeva, a ripetizione. Poi lui ha alzato la testa e le ha messo due dita nel buchino. Fino in fondo. Lei ha urlato e si e’ sbattuta veloce in un ultimo orgasmo furioso.”
“Ohhh, che porca! Siii, dai, dai adesso. Sbattimi forte che godo. Si, siiiiiii. Ooooouuuuuuggggggghhhh. Siiiiiiii!!”
L’orgasmo di Matilde fa partire anche il mio e un attimo dopo le riempio il budello.

Mattina. Mi sveglio lentamente, un’occhio per volta. Matilde e’ gia’ uscita, e’ piu’ tardi del solito. Il bello della pensione, ci sono da poco, e’ che non devo alzarmi se non voglio. Mi crogiolo nel letto, in camera il sole arriva tardi e dalla finestra aperta entra ancora la frescura del mattino. Non posso fare a meno di ripensare a ieri. Mentalmente sono ancora eccitato. Solo mentalmente pero’!! Mi alzo. Doccia, caffe’, rosicchio qualcosa. Poi decido. Devo andare da mia sorella. Rita ha due anni meno di me e siamo, sin da ragazzi, l’uno il giocattolo dell’altro. Abbiamo provato tutto tra noi due, prima di andare a farlo in giro. Dopo il divorzio l’ho sostenuta sotto tutti gli aspetti con il consenso e l’aiuto anche di mia moglie che e’ sua ‘moooolto’ intima amica. Ancora adesso ci troviamo ogni tanto (beh, le energie sono quelle che sono)a fare delle succose orgette a tre, anche se, piu’ spesso, sono solo loro due a godersi una lesbicata mentre, magari, mi sto facendo un pisolino. E si, ultimamente i pisolini si sprecano.
“Rita, Ritaaaaa, sei in casa?”
“Ma si, dove vuoi che vada? Vieni dentro. Cosa fai qui a quest’ora? Mi sembri agitato. E’ successo qualcosa?”
“Si, si e si, e’ successo qualcosa. Non ci crederai mai. Niente di grave, anzi la cosa mi ha eccitato da matti.”
“Lo vedo, lo vedo. Faccio il caffe? No, meglio di no. Meglio camomilla!!! Dai, racconta allora. Non stai piu’ nella pelle.”
Tenendo d’occhio le sue reazioni comincio a raccontare. Resta zitta, ma a sentire dei pompini di Cristina e dei cazzi dei cugini, il volto le si arrossisce e comincia a muoversi sul divano. Quando finisco respira a fondo, le labbra semi aperte. Mi guarda e si alza.
“Giorgio sei un porco! Lo sapevi che mi sarei eccitata!”
Infila le mano sotto la gonna e si toglie le mutande, sventolandomele in faccia e poi tirandomele.
“E sai anche cosa succede quando mi si bagna la bernarda. Forza, datti da fare!!”
Si risiede con la gonna tirata su e le gambe spalancate. La ficona in bella vista. Rita ha avuto tre figli e la sua e’ una fica ben usata e matura che mantiene curata e pronta all’uso. Piu’ asciutta di Matilde sembra abbia una fica piu’ grande. Una lunga ferita aperta con lunghe labbra un po’ pendule che racchiudono tesori di carne rosei e succosi. Mi inginocchio davanti a lei e tuffo la faccia in paradiso. Leccare la fica e’ sempre stato uno dei miei passatempi preferiti. Potrei farlo per ore. Quella di mia sorella poi, mi da molta soddisfazione. E’ sugosissima e sensibile, con un glorioso clitoride che si gonfia e si allunga al tocco della mia lingua. Adoro ciucciarlo come una caramella. In quei meandri perdo la cognizione del tempo. Rita raggiunge orgasmi a ripetizione, non potenti, piu’ come scosse elettriche, ma puo’rimanere ore in quello stato.
“Aaaahhhh, beccati!! Lo sapevo che saresti venuto qua! Ciao Rita.”
Matilde. Beh, non ci voleva molto a capirlo. Scommetto che anche lei voleva condividere gli ultimi fatti con Rita.
“Ciao Tilde!! Come mai cosi’ presto oggi? Mmmmm, quante sorprese! Scusa ma sto godendo. Brrrrrr!! Dai, vieni anche tu!!”
“Beh, ero venuta a raccontarti, ma lui e’ arrivato prima. Anch’io sono ancora eccitata. Un’attimo e te la do tutta. Mmmmm, ho una voglia della tua lingua!!”
Alzo la testa al cambio dei suoni. Matilde si e’ messa nuda, seduta di traverso contro lo schienale, offre la fica aperta a Rita che se la lappa tutta. Che strano quadro!! Io ancora vestito, inginocchiato a terra, la lecco a mia sorella sbragata sul divano, ma ancora coi vestiti addosso, anche se ormai discinta. Ha tirato fuori anche le tette per strapazzarsele per bene mantre la lecco. E mia moglie completamente nuda. Anche lei si mastruzza le tette, tirandosi i capezzoli, mentre rotea leggermente i fianchi allo stimolo della lingua di Rita che mi acchiappa per i capelli e mi spinge nuovamente tra le sue cosce. Sbrodolano entrambe per qualche minuto, poi Rita mi spinge via.
“Basta lingua adesso!! Ho bisogno di qualcosa di piu’ consistente! Dai, spogliati!”
Un’attimo e anche lei e’ nuda. Mi spoglio anch’io. Sono eccitato ma non ancora in tiro. Solo un po’ basanotto. Conseguenze della sgroppata notturna. Rita fa una smorfia.
“Mmmm, Tilde, scommetto che te lo sei consumata tu.”
“Eh si, mi sono levata un po’ di voglie!!”
“Gia’ fai vedere! Scommetto che te lo hai preso per bene nel culo. Ecco la prova!! Ce l’hai ancora rosso e gonfio. Vecchia porcona!!”
“Dai, dai, passiamo al piano B. Prendiamo l’attrezzo e lo sistemiamo. Funziona sempre!”
Il piano B e’ un bel dildo con le cinghie, uno strap che Matilde si cinge alla vita. Mentre Rita si mette a pecora ed io dietro di lei le faccio passare la cappella su e giu’ per la spacca, roteandola poi sul buchetto che pulsa in attesa, si sistema dietro di me e me lo punta sul buco. Una ditata di crema e me lo spinge dentro! Sono anni ormai che abbiamo scoperto che essere inculato mi provoca una forte eccitazione e spesso ne approfittano, specie in momenti di “stanca”. Diffatti come comincia a scivolare dentro e fuori,il mio cazzo comincia a drizzarsi e gonfiarsi a vista d’occhio. Un’attimo dopo lo infilo tutto nel buco occhieggiante di Rita, accolto da un forte mugolio di piacere. Prendiamo subito il ritmo. Come spingo dentro, il dildo scivola fuori e viceversa. Andiamo allegramente. Rita gode ancora. Si tira il clito come fosse un capezzolo. Un paio di orgasmi e si stacca. Giacendo ansante sul divano. Tilde lo sfila e si offre al suo posto. La scopo a pecora, pistonando a fondo. Non si e’ tolta lo strap, lo tiene stretto in mano come fosse un cazzo vero, facendolo strofinare sul clito. Doppio assalto, anzi triplo!! Dentro, fuori e shock mentale. Comincia a urlare fino a che Rita le mette la lingua in bocca e allora si scioglie in un orgasmo liberatorio. Calmati gli spasmi lo tiro fuori e lo offro alle loro bocche unite. Pochi secondi e schizzo, il tutto subito succhiato e ripulito.

Ma non e’ finita. Scoprire i piaceri dei nostri nipoti, ha scoperchiato la scatola di Pandora. Sotto sotto sembra tutto normale, ma conosco Matilde e so quando e’ in caccia. Da qualche giorno ha preso a passare piu’ tempo con Cristina. Sono sempre state molto vicine, ma ora sembrano due amiche del cuore. Mi ha detto che quando sara’ il momento me lo fara’ sapere. Ma intanto arriva a letto alla notte sempre in calore. I nostri rituali sono sconvolti. Arriva gia’ nuda e passa subito al sodo e, se sodo non e’, ci pensa lei con bocca e dildo. Dildo che fa gli straordinari perche’ quando proprio non ne ho piu’, lo uso su di lei per estinguere il fuoco che la brucia.
Oggi sono particolarmente su di giri. Loro intendo. Ridono come matte e girano furtivamente. Ad un certo punto Matilde mi dice di andare a fare un giro, tornare in una ventina di minuti e andare a sedermi sulla poltroncina in camera con solo la vestaglietta sottile addosso. Mi sento ringalluzzito. Oggi succedera’ qualcosa! Obbedisco. Esco, mi faccio un giretto e rientro. Ogni minuto sono piu’ eccitato. Loro sono in bagno, posso sentirle ridacchiare. In camera mi spoglio. Mi do due smenacchiate e subito risponde. Funziona. Mi infilo il kimoncino e mi siedo a leggere il giornale. L’attesa sembra lunghissima, ma sono pochi minuti. Ridacchiando come ragazzine enterano in camera. Alzo la testa, sono nude!! Cristina incontra il mio sguardo e porta una mano alla bocca, poi un po’ incerta, cerca istintivamente di coprirsi.
“Nonnoooo!! Cosa ci fai qui? Ma non eri fuori?”
“Fa troppo caldo e questo e’ il posto piu’ fresco. Me ne vado subito.”
“E’ si, proprio caldo. Abbiamo fatto una doccia per rinfrescarci e stavamo venendo a sentire l’aria sulla pelle bagnata. Stai, stai pure. Cristina, non avrai mica vergogna del nonno? Giorgio, hai visto com’e’ cresciuta? Dai, fai vedere al nonno come sei bella! Lo sai che ha un mucchio di ragazzi che le corrono dietro?”
“Ti sei proprio fatta una bella ragazza. Mi raccomando, falli correre, che se ti acchiappano ti fanno la festa.”
Ridendo Cristina piroetta facendo tutti quei movimenti che mi permettono di ammirare tutto il suo corpo. Le tettine sode e puntute, gia’ abbondanti, che promettono meraviglie. Le ciappette rotonde, la peluria morbida. In una giravolta si curva in avanti, le gambe semi aperte mi permettono di vedere la fichetta rosa. Matilde batte le mani per darle ritmo e lei termina sedendosi sulla mia gamba buttandomi le braccia al collo e schioccandomi un bacio. Il movimento fa aprire la vestaglietta scoprendo il cazzo bello duro, che nascondeva. Lo sente contro la gamba e guarda. Finta sorpresa. Non si scosta, anzi preme un po’ di piu’.
“Nonnooooo, ma, ma... Nonna, hai visto? Ma e’ grossissimo!!”
“Per forza, siamo qui a girargli intorno tutte nude. Cosa vuoi che faccia, poverino!”
“Non mi avevi detto che era cosi’ grosso. Nonno, posso?”
Prima che potessi rendermi conto di cosa volesse, la sua mano si chiude sull’oggetto della sua curiosita’. Una scossa mi percorre tutto il corpo.
“Vedi? E grossissimo. Non riesco neanche a chiudere la mano. E’ il doppio dei ragazzi!! Nonnoo, non mi guardare cosi’, sto facendo anch’io le mie esperienze!! E non ti preoccupare, che non mi faccio scopare. Anzi, se lo vuoi sapere, sono ancora verginella. Vero nonna?”
“Ma si, lo sappiamo che sei una brava ragazza!! Tesoro, perche’ non fai vedere al nonno cosa ti piace.”
“Posso? Davvero? Sei sicura? Ma non vuoi scopare? Posso guardare?”
“Vai, vai pure che non e’ come i ragazzi che scoppiano subito. Divertiti un po’ che poi ci penso io.”
Io invece non sono tanto sicuro. Gia’ pregusto la bocca di Cristina e sento una familiare pressione sotto le palle. Mi accomodo meglio mentre Cristina fa un po’ di scena leccandosi le labbra ed esclamando “Yumm...yummm”. In ginocchio davanti a me lo prende con reverenza con entambe le mani, toccandolo tutto, beandosi delle palle. Matilde guarda allupata, la mano che fruga tra le cosce. Le mando un ghigno, spero satanico e chiudo gli occhi. Ecco la linguetta sulla cappella, tipo gattina. Me lo slingua tutto, da cima a fondo, sopra e sotto, poi le labbra. Riesce a prendere la cappella in bocca. Mmmmm, come succhia!! Conscia dei suoi limiti usa entrambe le mani. Sono in Paradiso. I mugolii di Cristina mi riempiono le orecchie, assieme ai gemiti di Matilde e qualche mio sospiro. Mi perdo fino a che un urlo mi fa sussultare.
“Basta adesso!! Ora tocca a me. Tienilo dritto.”
“Uffa nonnaaa!! Perche’ proprio adesso?”
“Zitta!! Lo voglio. Tienilo dritto, ho detto!!”
Matilde in carica preorgasmica e’ una furia della natura. Un attimo e mi e’ sopra. Mi cavalca. Digrignando i denti e tenendosela aperta con la mano, si abbassa sul mio cazzo avviluppandolo nella sua carne bollente. Si sistema, le mani sul mio petto, e comincia a cavalcarmi roteando i fianchi allo stesso tempo, sfregando il pube contro il mio, ogni volta che ne giunge a contatto. Mi scopa veloce, con urgenza. I suoi gemiti si fanno piu’ forti. La mano di Cristina continua a massaggiarmi le palle. Cerco di muovermi, di venire incontro alle sue spinte, ma sono quasi immobilizzato. Un’ultima spinta, un urlo, e Matilde si scuote tutta in un orgasmo feroce, interminabile. Resto fermo, puntato a fondo nella sua fica pulsante.
“Cazzo nonna!! Hai goduto. Sei bellissima. Che scopata!!”
Matilde rilascia la presa e prende un paio di lunghi respiri.
“Mmmmm, siiii, che goduta!! Ma non ho ancora finito. Tienilo di nuovo dritto.”
Rabbrividendo Matilde si solleva e poi si gira mostrandomi la schiena. Stavolta si appoggia ai braccioli della poltroncina prima di calarsi di nuovo sul mio cazzo. Si ferma.
“Mmmmm, tesoro, aspetta! Devi puntarmelo sul culo. Cosi’, brava! Tienilo fermo. Ecco che entra. Visto?”
Il suo calore mi avvolge come un guanto, stretto al punto giusto. Scende lentamente.
“Oooohhhh, nonnaaa!! Te lo stai prendendo tutto nel culo. Ma non ti fa male? Oddio, eccolo, e’ entrato tutto!! Dev’essere bellissimo! Hai la fica che sbrodola.”
“Su allora, datti da fare. Leccamela tutta mentre me lo godo nel culo. Brava, leccala bene. Succhia, succhia tutto il brodo.”
Matilde e’ ferma su di me, il cazzo tutto dentro. Piegata all’indietro la tengo forte per i fianchi. Cristina ha la faccia spinta contro di lei. Succhia e lecca rumorosamente, mugolando e sciacquettando, non dimenticando di prendirsi in bocca anche le mie palle. Il culo di Matilde pulsa forte, stringendomi ritmicamente. E’ eccitatissima e non ci mette tanto a venire. La sento fremere, vibrare, cercare di resistere poi, con un lungo ululato comincia a roteare i fianchi sempre piu’ veloce fino ad accasciarci sopra di me ansante e gemente. Cristina la massaggia dolcemente accompagnando gli ultimi spasmi poi, lentamente, lo sfila dal suo corpo.
“’Azzo nonna!! Te l’ha proprio spalancato. Oddio, oddio, si sta chiudendo. Al rallentatore. E’ bellissimo nonna. Yummmmmy.. mmmmmmm, adesso capisco perche’ ci siamo fatte il clistere!! Posso farlo spruzzare?”
“Calma, calma, che il nonno ha la ricarica lenta. Ma non volevi provarlo anche tu nel buchetto?”
“Beh, si, ma.. ora che ho visto come te lo ha aperto, avrei un po’ di paura.”
“Stupidina. Poi si e’ chiuso noo?”
“Si, ma, beh, e’ grossissimo. Mi fara’ malissimo!!”
“Dicevi lo stesso col dildo e poi te lo sei cuccata tutto e ne avresti voluto ancora. E col cazzo e’ tutta un’altra cosa.”
“Sei sicura? Ne avrei proprio una voglia matta.”
“Ma certo!! Vero amore che la inculerai dolcemente la tua nipotina?”
“Non se ne accorgera’ neanche!”
Parlare e pensare di aprirle il buchino, con quella linguetta indaffarata, mi sta spingendo pericolosamente verso il baratro. Meno male che Matilde vede e prevede. Si alza e la prende per mano. Accomodandosi sul letto se la mette di traverso sulle ginocchia, in modo da trovarmi quel bel culo davanti, restando in piedi. Con una mano la apre tutto e da sotto il cuscino appare un tubetto di gel, piu’ il famoso dildo.
“Ecco qua. Vedi Giorgio com’e’ gia’ bello morbido e cedevole? Sono gia’ un po’ di giorni che facciamo pratica. Adesso mettiamo una bella dose e via. Vedi come entra bene. Eh porcellina? Vedrai che bello il cazzo del nonno.”
Assisto al dildo farsi strada comodamente tra le sue chiappette, accolto e accompagnato da gemiti e gridolini. La fichetta completamente aperta sembra un’ostrica appena pescata. Succulenta. La mano di Matilde l’accarezza strofinando il sensibilissimo clito. Toglie il dildo e mi fa cenno verso il buchetto spalancato. Dolcemente spingo dentro un dito. Sento il suo ano pulsare come una boccuccia.
“Nonno, che fai? Mi metti un dito nel buchino? Dai, su, prova ad infilarci il tuo cazzone!!
Tilde sta provvedendo. Me lo ha spalmato tutto bene e come levo il dito me lo spinge verso il buchetto. Cristina sospira. Non c’e’ resistenza. E’ completamente rilassata. Tilde allarga per bene il buchetto con le dita e spinge leggermente. La mia cappella scivola dentro quella meraviglia. Solo un profondo sospiro. Lentamente, senza fermarmi, lo spingo dentro tutto.
“Uuuuuggghhhhh, siiiiiii nonno! Tutto, tutto dentro! Mmmmmmm, e’ bellisimo! Avevi ragione nonna. Un cazzo vero e’ tutta un’altra cosa. Mmmmm, siii, fammelo sentire tutto. Muoviti piano.”
Il buchetto pulsa sul mio cazzo con piccole strette, quasi stesse facendo delle misurazioni, accompagnate dai suoi gemiti di piacere, poi Cristina si sistema e spinge il culetto contro di me.
“Dai, nonno. Adesso inculami come si deve. Sbattimi per bene. Daiiii!!!”
Come rifiutare un’invito simile. La prendo per i fianchi e do il via alle danze. Dentro e fuori a ritmo sostenuto. Cristina si contorce, geme e mugola, grida. Si aggrappa con forza alla nonna e risponde colpo su colpo, i fianchi roteanti. Una piccola Erinni!!! Resiste ringhiando e digrignando i denti, tuffando la faccia nel corpo di Matilde, mordendola perfino. E poi cede. Alzando la testa ulula letteralmente di piacere, irrigidendosi nelle mie mani. Mi fermo ben piantato dentro di lei. Aspetto che le contrazioni e gli spasmi si calmino e poi l’accompagno alla fine muovendomi molto lentamente fino a che si accascia ansante, gemendo piano. Lo sfilo. Sono turgido. Matilde se ne impossessa. Due mani e la bocca sulla cappella. Un dito si fa strada tra le mie chiappe, stuzzica il buchetto, entra. Il contatto mancante. Con uno strano ruggito rilascio la mia scarica nella sua bocca vogliosa. Non ne perde una goccia la mia cara mogliettina!!!

La storia, naturalmente, non finisce qui. Matilde ha ora i nipoti nel suo mirino. E sono certo che anche mia sorella vorra’ assaggiare. Io, io vado con la corrente, dovunque mi voglia portare.


Per tutti quelli che prendono in “mano” le nuove generazioni e le inoltrano sulla strada del piacere!!
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